sabato 20 ottobre 2012

Il Milan di Sacchi, l'alba del nuovo calcio

Spettacolo. Innovazione. Fantasia. Queste sono le parole chiave da attribuire al fantastico Milan di Arrigo Sacchi. Strappato al Parma il giovane tecnico Sacchi rivoluzionò  la tattica e il credo calcistico dell'epoca con il suo 4-4-2 colmo di ripartenze, pressing alto e movimenti senza palla, segnando un confine netto dal catenaccio del passato e gettando le basi per il calcio moderno.
Le sue idee furono supportate anche da una squadra straordinaria, piena di individualità del calibro degli olandesi Van Basten, Gullit, Rijkaard; oppure Baresi, Tassotti, Maldini e Costacurta
Inoltre si deve a Sacchi l' "introduzione" della trappola del fuorigioco, mai sfruttata prima di allora. Ci fu una netta separazione tra la fase offensiva e quella difensiva, permettendo di creare una squadra che si muoveva insieme, organizzata in qualsiasi situazione. Le influenze di Sacchi provengono dal calcio totale fiammingo e dal Liverpool di Bob Paisley, tutti tipi di calcio fuori dai consueti schemi.

I risultati di queste straordinarie innovazioni furono uno Scudetto, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe europee e una Supercoppa italiana. 

Ma soprattutto il riconoscimento da parte di tutto il mondo del calcio di aver cambiato il modo di giocare a pallone in tutta la nostra penisola ed in Europa: il Milan di Sacchi è nella storia.

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