sabato 17 novembre 2012

Gianfranco Zigoni, purosangue gialloblù

"Metto fuori classifica io, Pelè e Maradona perchè calcisticamente siamo tre extraterrestri". 

"Sognavo di morire sul campo, con la maglia del Verona addosso".

"Ho un unico rimpianto: essermi tagliato i capelli alla Juve: ma ero troppo giovane, non avevo la forza di ribellarmi agli Agnelli".

"Prima della gara Valcareggi mi dice: “Zigo, oggi non giochi”. Non c’era nulla da fare, dovevo andare in panchina, e visto che era una giornata molto fredda decisi di andare in campo con la pelliccia ed il cappello. Entrai in campo e ci fu un boato".

Basterebbero queste poche frasi per capire che tipo è Gianfranco Cesare Battista Zigoni, ma non basterebbero 10 pagine per comprendere i motivi e il contesto che stanno dietro ad un personaggio unico del calcio italiano. 

"Zigo-gol" è stato uno dei calciatori più popolari degli anni '70 e in Serie A ha fatto la fortuna di club come Juventus, Genoa, Roma ed Hellas Verona. Era contro il sistema, un rivoluzionario vero. Nei ritiri insieme a Mascalaito, suo compagno al Verona, si divertiva a sparare ai lampioni con la sua Colt 45 e si poteva permettere di dormire fino a tardi. Una volta il suo amico e compagno Logozzo si lamentò di questo fatto con il mister e allora Valcareggi lo prese da parte e gli disse:"Quando avrai anche tu dei piedi come Zigoni potrai dormire fino a tardi...". Amava le belle donne, l'alcool e la vita sregolata, ma col tempo e con la maturità si è sposato a ha avuto quattro figli.

Andava in giro in Porsche e giocava con le scarpe colorate perchè a quei tempi non lo faceva nessuno, mentre oggi i giocatori li fanno con la fotocopiatrice (cit. Zigoni) e tutti hanno delle belle macchine. Infatti Zigo-gol oggi gira in bicicletta perchè era ed è rimasto un diverso, un anticonformista.

Questo tipo di giocatori fanno impazzire le tifoserie, e lo sanno bene i tifosi del Verona che ancora oggi lo ricordano e lo invitano nei Club.

Gli aneddoti non si contano: infatti una volta il presidente dell'Hellas Verona Saverio Garonzi aveva un appuntamento con Zigoni nel suo ufficio perchè il giocatore aveva chiesto un aumento. Zigoni sapeva che il presidente aveva una pistola nel cassetto, così aspettò il momento giusto, la prese e gliela puntò in faccia. Inutile dire che uscì dall'ufficio con un sostanzioso aumento di contratto...

Sempre Garonzi, a quel tempo, spese queste parole per lui:"Quello è un musso, è un “figlio de puta” e poi ha troppe donne che lo sfiniscono, ma quando vuole è un purosangue".

Ripercorrendo la sua storia Zigoni è sempre stato orgoglioso di quanto ha fatto. Su questa cosa ha detto:"Sono stato fortunato. Mi sono divertito un sacco. Rifarei tutto, non rimpiango niente. Ho giocato a calcio per vent'anni e dappertutto mi hanno voluto bene. Sto bene con me stesso, e questa è la cosa più importante. Adesso insegno ai bambini a giocare a calcio (è responsabile della scuola calcio dell'Opitergina)".
Che personaggio Zigo-gol!

DB


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